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Approfitto di questo post per condividere con voi il mio diario di bordo di oggi.

Cosa porto a casa oggi?
Sabato 25 Gennaio ore 22:50

Il mare mosso.
Penserete, che vuol dire? Io che manco vado in barca perché ho paura…
No, il mare mosso è la descrizione, in due parole, semplice, vera e schietta di un mio paziente per descrivere, a modo suo, in maniera molto efficace cosa significa essere agitati la notte. Appunto, “come il mare mosso, anzi molto mosso”.
Come leggerete nel libro spesso l’agitazione in un paziente alla fine della vita o più comunemente in un soggetto con qualche “pensiero per la testa” si fa ben sentire soprattutto durante la notte. Il buio e il silenzio lasciano spazio ai rumori della mente che, in queste condizioni, non sono mai suoni piacevoli ma, purtroppo, melodie stonate che agitano, inquietano e fanno paura.
Ecco per Carlo (nome di fantasia) la paura è stato un mare, ma un mare molto mosso.

A presto

Cristian