Quando hai la morte di fianco

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Inauguro questo piccolo spazio con un grande dono che sarà inserito anche nel mio libro. Uno scritto che mi regalò un mio carissimo paziente qualche mese prima di andarsene. Non mi stanco mai di leggerlo e credo sia una grande lezione per tutti.

Quando hai la morte di fianco… (di Dario Cremaschi)

… Non senti proprio bisogno di altri intorno o forse vorresti tutto il mondo. La cosa più strana è che ti sembra di non essere più solo. La presenza è forte anche se intangibile e la dimensione del tempo e delle persone e luoghi che ti circondano cambiano proprio in funzione di questo.

Tendiamo,molto spesso,a non volerne parlare e a mantenere quel bon-ton che ci fa apparire così…Padroni della situazione o superiori. Gli altri poi, si quelli che prima ti frequentavano, o si eclissano come per paura di essere contaminati o coinvolti, o evitano di parlare di Fine ma unicamente che ce la farai; Tu la guardi e Lei ti sorride e siccome la vedi solo tu, per non metterli in imbarazzo, non gli ribatti sulla ridicolaggine delle asserzioni.

E le persone che amiamo e che ci amano? Grande confusione: qui bisogna veramente capire cos’é l’Amore e Lei la Morte, che é concreta e reale, lo sa. Così scopri che il dolore é intimamente il frutto di una privazione che verrà apportata proprio quando te ne andrai.

Ed allora cosa fare: beh cercare di inviare un Inno alla Vita, che non è in antitesi con la Morte ma sono fuse insieme, nella magica essenza di una strana dimensione ove solo con un serio uso del cuore e (perché no) del sesso si riesce a capire cosa conta veramente.

Abbandona gli egoismi,cerca di Capire e gustati ciò che senti Vero senza dimenticare ne banalizzare. Divertiti e frequenta persone e luoghi che divertono magari creandoli tu così. Allora Vita e Morte ti abbracceranno come i migliori amici che potresti mai immaginare.

Le sensazioni, le paure e il coraggio che esprime Dario nel suo vissuto sono le stesse che incontro tutti i giorni. Lui è riuscito, vivendole, a trasformarle in parole e per questo non smetterò mai di ringraziarlo.

Cristian

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